sabato 16 febbraio 2013

Smart City? No grazie!


Il concetto di Smart City, nel giro di pochi anni, si è trasformato da una rappresentazione (forse poco sostanziale, ma sicuramente molto evocativa) di futuribili città digitali, ad un termine inflazionato usato per indicare processi virtuosi di qualsiasi natura: ambientali, economici, sociali, trasportistici, etc.  Oramai sembra che nessuna attività umana che si voglia qualificare in termini positivi possa rinunciare all’aggettivo “smart”.  Se da un lato ciò è un bene perché sta contribuendo a sensibilizzare tutti quanti sulle “buone prassi” legate alla sfera della sostenibilità e dell’innovazione, dall’altro lato è evidente il rischio di disorientamento che un abuso del termine può determinare.  (continua)

RIF. BIBLIO. - Paolo Fusero, "Smart City? No grazie!" in "L'urbanistica che cambia", (pp. 140-146) ISBN 978-88-95623-17-7, a cura di Massimo Angrilli, Franco Angeli 2013.